Quarta Stanza
Questa stanza ospita la seconda macina del mulino Licheri, che grazie ad un intervento di restauro è di nuovo funzionante. L’apparato motorio è molto semplice, la ruota idraulica posizionata nella parte esterna del casolare viene azionata dall’acqua e trasmette il movimento rotatorio ai palmenti del mulino, tutto funziona senza ingranaggi, ogni giro di ruota equivale ad un giro del palmento. La tramoggia (maiolu), viene riempita di cereali che scendono gradualmente attraverso una canaletta di legno (crapitta) all’interno della ruota macinante; la velocità di discesa del grano è data alla sua inclinazione. La macina è formata da due pietre sovrapposte, quella inferiore fissa detta cuore (koru) e quella superiore mobile detta tunica, quest’ultima gira in quanto collegata alla ruota idraulica; le due pietre sono ricavate da rocce vulcaniche di basalto.
Nelle pareti sono appesi gli antichi utensili usati dalle massaie per suddividere la farina: il buratto (seddatzu) e il telaio di legno (seddatzadori), si otteneva così la farina 00 (scetti), la semola (simbua), il cruschello (scivraxiu) e la crusca grossa (poddi).
Nella parete sono esposte le carte annonarie: documenti in vigore nella Seconda Guerra Mondiale dove venivano indicate le razioni dei generi alimentari (pane, pasta, olio ecc) assegnate a ogni membro della famiglia.